Carta da parati in bagno: è una buona idea?
La carta da parati, messa nel dimenticatoio per qualche anno, è finalmente tornata in auge nelle case, anche nelle più moderne.
Le cause principali per cui la carta da parati è stata messa da parte per tutto questo tempo sono la predisposizione a generare muffa e ad attrarre il vapore che si genera in casa. Ciò determinava uno scollamento della carta dalle pareti e la presenza di macchie, che non erano affatto utili per la salute dell’uomo.
Oggi, però, sono in commercio carte da parati molto più resistenti e durevoli nel tempo, che riescono a respingere l’umidità e gli sbalzi termici, soprattutto in ambienti come il bagno. Tuttavia, per questa parte della casa bisogna avere alcune attenzioni nella scelta, per evitare che le goccioline prodotte dal vapore acqueo possano inumidire le pareti.
In commercio ne esistono davvero di tantissimi versioni, l’importante è concentrarsi su tipologie traspiranti, resistenti all’acqua e facili da pulire. Inoltre, è anche fondamentale scegliere una carta da parati che sia vinilica, caratterizzata da uno strato di carta o di tessuto non tessuto e da uno strato in pvc (vinile).
La carta da parati per il bagno di ultima generazione è anche molto facile da applicare, perché costituita da un collante a base di poliuretano, con proprietà idrorepellenti e fungicide.
Oltre a quella vinilica, si può scegliere la carta da parati in fibra di vetro, ricavata, per l’appunto, dal vetro, e con alte capacità di resistenza all’acqua. Infatti, questa tipologia è formata da 4 strati:
- Isolante, da applicare tra la parete e la fibra di vetro;
- Adesivo, importante per incollare la fibra di vetro;
- Decorativo, che è la vera e propria carta da parati;
- Di finitura, per aumentare la resistenza all’acqua.
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